Clinn
  • Progetto
  • Team
  • Servizi
  • Pazienti
  • Patologie
  • Terapia
  • News
  • Contatti
  • Menu

Cannabis e Parkinson

La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, che evolve lentamente ma progressivamente, coinvolgendo il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Si manifesta a causa di una ridotta produzione di Dopamina nelle aree profonde del cervello, deputate al controllo dei movimenti (gangli della base, substantia nigra). I sintomi caratteristici del Parkinson sono: tremore a riposo, rigidità, bradicinesia (movimenti rallentati), instabilità dell’equilibrio.
Molte persone affette da Parkinson traggono benefico dai farmaci tradizionali, i cosiddetti farmaci dopaminergici, ma non sempre questi danno gli effetti sperati e desiderati, nel lungo periodo.
Molti studi recenti, sull’utilizzo della Cannabis per il trattamento dei disordini del movimento e in particolare sul Parkinson, affermano che il CBD ha un ruolo nel ridurre i sintomi non motori, quali insonnia, ansia, depressione, psicosi. Il THC invece, a bassi dosaggi, legandosi ai recettori specifici cannabinoidi CB1 e CB2 pare avere azione sui disturbi di carattere motorio (tremori e rigidità).
Nella mia esperienza, i pazienti affetti da Parkinson, riferiscono un miglioramento della qualità della vita, sia per riduzione della sintomatologia motoria che non.

* Fonte dati: Ministero + Fondazione Italiana Parkinson

200000

persone colpite in Italia

1000000 €

spesa giornaliera in Italia per i farmaci

60 anni

età media dei pazienti

Le domande più frequenti su cannabis e Parkinson

[av_toggle_container initial=’1′ mode=’accordion’ sort=” styling=” colors=” font_color=” background_color=” border_color=” av_uid=’av-k16h3o78′ custom_class=’patologia-faq-accordion’]

Che cos’è la malattia di Parkinson?

Le MICI sono malattie infiammatorie croniche intestinali, che possono colpire tutto il tratto gastro intestinale. La Malattia di Crohn coinvolge prevalentemente l’ileo distale e il colon ma può coinvolgere qualsiasi tratto dell’apparato gastrointestinale dalla bocca fino all’ano.
La Rettocolite Ulcerosa invece è limitata al colon-retto, ed è caratterizzata da lesioni ulcerose che colpiscono sempre il retto, e possono estendersi a parte o tutto il colon.

Quali sono le cause del Parkinson?

Diarrea; Dolore addominale; Febbre; Stanchezza; Riduzione nell’alimentazione a causa del dolore che evoca l’introduzione di cibo; Anemia. Ma la malattia si può manifestare con numerosi e variegati sintomi in base al segmento intestinale coinvolto. Quando è interessato l’ultimo tratto intestinale (retto-ano), si possono presentare perdite di fluidi anali. Possono essere presenti altri sintomi e segni della malattia come afte orali, o altre manifestazioni al di fuori del tratto gastrointestinale, con coinvolgimento di altri organi quali occhi, articolazioni, fegato, cute.

Quali sono i sintomi più comuni?

Il tremore non è il sintomo più significativo per la diagnosi, e colpisce nelle sue varie forme il 70 % dei pazienti. La lentezza dei movimenti (bradicinesia). La rigidità muscolare. L’instabilità posturale, con frequenti cadute. Il dolore nel 50% dei casi. La demenza compare nella fase avanzata e può riguardare il 20-25% dei parkinsoniani. La depressione e l’insonnia.

Quali sono le terapie per curare la malattia?

Le cure si basano essenzialmente su farmaci che hanno la capacità di bloccare i sintomi del Parkinson, ma che perdono di efficacia man mano che la malattia si aggrava (si hanno disturbi del cammino e dell’equilibrio con aumentato rischio di cadute) o danno problemi psichici (confusione, allucinazioni). Fino ad oggi, quindi, la malattia è stata  combattuta solo a livello dei sintomi, non nella sua progressione. Alcuni recenti studi con farmaci antiossidanti fanno però ritenere possibile che si possa trattare la malattia non solo contrastandone  i sintomi ma anche  rallentandone il decorso.

La terapia fisica è utile nel Parkinson?

Si deve considerare la proprietà dei cannabinoidi di stimolare l’appetito, alleviare la nausea, controllare gli spasmi e ridurre l’infiammazione. Inoltre, studi recenti dimostrano che il sistema cannabinoide endogeno rappresenta un promettente bersaglio terapeutico per il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali.

La dieta è utile nel Parkinson?

Si deve considerare la proprietà dei cannabinoidi di stimolare l’appetito, alleviare la nausea, controllare gli spasmi e ridurre l’infiammazione. Inoltre, studi recenti dimostrano che il sistema cannabinoide endogeno rappresenta un promettente bersaglio terapeutico per il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali.

Perché usare la Cannabis nel Parkinson?

Come per tutte le malattie neurodegenerative, la cannabis svolge un’azione antiinfiammatoria sul sistema nervoso, che è concausa della degenerazione dei neuroni. Il razionale nell’uso della cannabis, si trova anche nella riduzione dei sintomi invalidanti la malattia: rigidità, tremori, dolori, ansia, insonia…
[/av_toggle_container]

Logo Clinn

  • Progetto
  • Team
  • Servizi
  • Pazienti
  • Patologie
  • Terapia
  • Contatti
info@clinn.it
| 02 49 509 000 - 345 59 73 930 |
Facebook Facebook Instagram Instagram

Direttore Sanitario Dott.ssa Stefania Fossati - CV

Il messaggio informativo è diramato nel rispetto del D.Lgs n.70 del 9 Aprile 2003 e della Linea Guida inerente l'applicazione degli art. 55-56-57 del Codice di Deontologia Medica
CLINN S.r.l.
-Piazza della Repubblica 11/A, 20144, Milano
-P. IVA 10936220960
-Privacy policy
-© Copyright 2020
Scorrere verso l’alto