In Liguria, come nella maggior parte delle Regioni italiane, la cannabis terapeutica può essere prescritta a carico del Sistema Sanitario Regionale (SSR) ed ottenuta gratuitamente dai pazienti che soffrono di determinati disturbi, contro i quali i farmaci tradizionali non hanno avuto effetto. A dettare le prime disposizioni sull'uso dei cannabinoidi e a prevedere oneri a carico del Sistema Sanitario Regionale è stata la Legge regionale 3 agosto 2012, n.26, poi aggiornata con la Legge regionale 9 agosto 2013, n.28. Queste leggi sono state ulteriormente precisate dalle Raccomandazioni per la prescrizione e gestione della preparazione galenica magistrale a base di cannabinoidi a carico del SSR ligure, approvata nel 2016. Il documento contiene le principali indicazioni in merito all'accesso gratuito alla sostanza.
Chi può accedere alle terapie con cannabis medica in Liguria
In generale, possono avere accesso alla cannabis terapeutica i pazienti che soffrono dei sintomi collegati ad alcune patologie, tra cui dolore cronico, spasticità, nausea e vomito e mancanza di appetito causati da anoressia o dal cancro. Per queste circostanze specifiche, o per patologie sulle quali esista una documentazione scientifica, è previsto l’uso di marijuana.
L'uso della sostanza contro questi sintomi, però, non può essere considerato un vero e proprio trattamento: "L'uso del preparato galenico a base di cannabinoidi- si legge nelle Raccomandazioni del 2016- va riservato ai casi in cui non si possa ricorrere ad altre soluzioni terapeutiche in commercio perché inefficaci, oppure si vuole sfruttare la sinergia con esse per contenerne gli effetti collaterali, riducendone il dosaggio". La cannabis terapeutica, quindi, non può essere usata come prima e unica possibilità terapeutica.
Per quali patologie è rimborsabile
Una deliberazione del 2018 ha aggiornato le regole previste per la prescrizione, la preparazione e la somministrazione della cannabis a carico del Servizio Sanitario Regionale. Secondo questa norma, sono 5 i casi in cui un paziente può ottenere gratuitamente le preparazioni magistrali a base di cannabinoidi:
- Nausea e vomito e dolore, in corso di chemio e radioterapia;
- Riduzione dell'appetito e del peso corporeo nei pazienti HIV/AIDS;
- Dolore muscolare da spasticità nei pazienti mielolesi, con patologie neurologiche o con fibromialgia;
- “Fatigue" e peggioramento dell'umore nel paziente oncologico ed "end-stage”;
- Dolore cronico.
Se il paziente soffre di uno di questi sintomi, contro i quali i farmaci tradizionali non risultano aver fatto effetto, allora è possibile accedere alla cannabis terapeutica con oneri a carico del SSR.
Chi può prescrivere la cannabis terapeutica in Liguria?
In generale, qualsiasi medico iscritto all’Ordine può prescrivere la cannabis terapeutica per le patologie previste dalla legislazione nazionale e con oneri a carico del paziente. Anche i medici Clinn che operano in Liguria, specialisti in questo campo, possono prescrivere la sostanza. Le Raccomandazioni del 2016 indicavano il Centro di medicina del dolore e cure palliative dell'ASL di appartenenza del paziente "come unica struttura abilitata" alla prescrizione a carico del Sistema Sanitario Regionale, mentre per i minori di 25 anni "la prescrizione è demandata all'IRCCS Gaslini". Successivamente, nel giugno 2017, come riferisce il sito della Camera, il Consiglio Regionale ha approvato l'ordine del giorno n. 215 che autorizza la somministrazione del medicinale a carico del servizio sanitario regionale previa consulto con un medico specialista ospedaliero.
La ricetta medica
La prescrizione della cannabis terapeutica deve essere redatta su un apposito modulo. La durata della prescrizione segue la normativa nazionale, che la stabilisce di 30 giorni e da rinnovare volta per volta “in quanto ricetta non ripetibile (RNR). Il medico, nel compilare la prescrizione, deve indicare la tipologia del prodotto prescritto, la forma farmaceutica di assunzione e il dosaggio che il paziente deve assumere. Inoltre, è necessario riportare i motivi che giustificano l'esigenza di un trattamento a base di marijuana medica e il codice alfanumerico identificativo del paziente, senza scrivere il suo nome e cognome. Il medico consegna poi la ricetta all'assistito, che si recherà in farmacia per l'allestimento della preparazione galenica magistrale.
Le vie di somministrazione
Sono due le vie di somministrazione previste dalla norma del 2018: orale e inalatoria. La via inalatoria, spiega il documento, "prevede l'utilizzo di speciali apparecchi risaldatori/vaporizzatori ed una serie di inalazioni ripetute". Sarà il medico a dover indicare il numero di inalazioni da effettuare nel corso della giornata, gli intervalli di tempo tra un'inalazione e l'altra e la quantità di infiorescenze da utilizzare. Per questo tipo di assunzione è possibile ricorrere a cartine o capsule apribili che vengono vaporizzate. La seconda via è quella orale, che prevede "la preparazione di un decotto o di un olio da assumere una o più volte durante la giornata".