Il CBD è uno dei principi attivi presente nella pianta di Cannabis sativa, noto per le sue potenziali proprietà terapeutiche. Tra i suoi utilizzi più studiati, il CBD si è dimostrato efficace nel trattamento di alcune forme rare di epilessia, per il trattamento del dolore, l'ansia, i disturbi del sonno e altre condizioni neurologiche.
Esistono delle controindicazioni nell’utilizzo del CBD?
Quando si tratta di prodotti a base di CBD, è fondamentale stabilire una chiara distinzione tra i prodotti in libero commercio e i farmaci ufficiali prodotti dalle case farmaceutiche. I prodotti al CBD acquistabili online non sono oggetto di una regolamentazione stringente, il che può portare a incertezze riguardo la loro sicurezza e agli effetti. Un problema significativo con questi prodotti è la potenziale discrepanza tra gli ingredienti dichiarati sull'etichetta e quelli effettivamente presenti, rendendo gli eventuali effetti avversi difficili da prevedere. Invece, un preparato galenico a base di CBD - disponibile solo su prescrizione - è invece sottoposto a una serie di controlli stringenti che ne garantiscono efficacia e sicurezza.
Il cannabidiolo è generalmente considerato sicuro. Per l'assunzione orale o per l'uso sublinguale, studi hanno dimostrato che dosi fino a 1.500 mg al giorno - per un periodo fino a quattro settimane - sono state tollerate senza problemi rilevanti. Nonostante ciò, possono manifestarsi alcuni effetti collaterali di scarsa entità come secchezza delle fauci, pressione bassa, diarrea, mancanza di appetito, alterazioni dell'umore o sonnolenza.
Interazioni tra CBD e altri farmaci
Il CBD interagisce con diversi farmaci principalmente perché è metabolizzato dagli enzimi del citocromo p450, in particolare CYP3A4 e CYP2C19. Questa interazione può influenzare la concentrazione plasmatica sia del CBD sia di altri farmaci, potenziando i loro effetti e aumentando il rischio di reazioni avverse.
In particolar modo, le interazioni sono state evidenziate con anticonvulsionanti, immunosoppressori, anticoagulanti, antidepressivi triciclici e con gli inibitori della pompa protonica. Inoltre, l'uso di CBD insieme a sedativi (es. benzodiazepine, fenobarbitale, morfina) può enfatizzare il senso di sonnolenza. L'associazione con farmaci a base di acetaminofene o acido valproico possono causare danni al fegato.
Per questo motivo, è sempre consigliato valutarne l’utilizzo solo dopo il consulto con un medico esperto.