Negli ultimi anni in Italia si era diffuso il mercato della cosiddetta cannabis light, ossia infiorescenze di canapa con tenore di THC entro i limiti di legge (0,2-0,5%). Con l’entrata in vigore del Decreto Sicurezza 2025, la normativa sul CBD e sui prodotti derivati dalla canapa è cambiata drasticamente, introducendo una stretta severa sull’intera filiera della canapa industriale. In particolare, ha reso illegali molti prodotti a base di CBD ricavati dalle infiorescenze, equiparandoli di fatto alle sostanze stupefacenti.

Cosa diventa illegale

Le Infiorescenze di canapa sono ora equiparate agli stupefacenti​. Di conseguenza, produzione, distribuzione, vendita, possesso e consumo di infiorescenze di canapa al di fuori dell’ambito autorizzato sono vietati e sanzionati​. Il decreto modifica sostanzialmente la Legge 242/2016 - nata inizialmente per promuovere la filiera della canapa industriale - e chiude il mercato della “cannabis light”, senza prevedere finestre transitorie: coltivatori e negozianti si sono trovati dall’oggi al domani con merce che diventa illegale, sia da detenere che da vendere​.

Il divieto si estende a qualsiasi prodotto derivato dalle infiorescenze. Il testo del provvedimento proibisce espressamente “prodotti costituiti da infiorescenze di canapa... compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati”​. Ciò significa che anche un olio di CBD ottenuto dai fiori di cannabis diventa illegale, indipendentemente dal contenuto di THC o dalla finalità d’uso. Anche altri estratti full spectrum ricavati dalla infiorescenza (ad esempio resine, paste o cristalli di CBD), se estratti dai fiori sono vietati al pari della materia prima da cui provengono. Il risultato pratico è che fuori dall’ambito medico, il CBD estratto dalle infiorescenze non è più commerciabile.

Cosa rimane legale

Non tutto diventa off-limits. Il decreto infatti colpisce specificamente i derivati dai fiori, ma lascia qualche spazio per altre forme di CBD. In particolare, rimane escluso dal divieto il CBD ottenuto da altre parti della pianta, come foglie e fusti, oppure quello sintetico. Ciò implica che le aziende possono produrre oli o cosmetici contenenti CBD utilizzando foglie, gambi o parti della pianta diverse dalle infiorescenze, in accordo con quanto permesso dalla filiera agroindustriale.

Nulla cambia per l’uso medico

Il nuovo decreto non modifica la normativa sulla cannabis terapeutica, che è stata espressamente esclusa dalle nuove limitazioni​. Dunque, il CBD di grado farmaceutico ottenuto da infiorescenze rimane disponibile per scopi medici e chi lo utilizza potrà continuare a farlo legalmente, sempre attraverso la prescrizione medica. Questo in realtà è sempre stato così, ma in passato molte persone acquistavano prodotti al CBD dai cannabis shop oppure online per auto-medicazione, mentre adesso la strada consigliata (e legale) è quella di rivolgersi a un medico.

Olio di CBD: confronto tra farmacia e prodotti online

Oltre alla questione della legalità, un altro aspetto interessante da considerare riguarda il costo e la convenienza dei prodotti al CBD disponibili in farmacia rispetto a quelli che erano venduti liberamente online o nei negozi prima del decreto. Si potrebbe pensare che ottenere un olio di CBD tramite prescrizione e preparazione galenica sia più costoso, ma nella quasi totalità dei casi è vero il contrario. I prodotti farmaceutici a base di CBD, oltre a garantire qualità, hanno prezzi competitivi se confrontati con gli oli di CBD di pari concentrazione venduti sul web.

Abbiamo effettuato una ricerca per confrontare i prezzi indicativi medi per una boccetta da 10 ml di olio di CBD nelle diverse concentrazioni acquistata in farmacia (preparazione galenica su ricetta) rispetto al prezzo medio riscontrabile online per prodotti analoghi. Il risultato è che il canale farmaceutico risulta mediamente più economico di circa il 20%.

Ciò è dovuto al fatto che in farmacia si paga principalmente il principio attivo e il lavoro del farmacista, mentre molti prodotti commerciali includono forti ricarichi per marketing, packaging e guadagno dell’azienda. Oltre al prezzo, va ribadito che i prodotti da farmacia offrono proprietà terapeutiche che molti oli acquistabili online non possono garantire.

C’è poi un ulteriore vantaggio: parlando col medico e il farmacista, il consumatore viene guidato sul corretto utilizzo del CBD (dosaggio, modalità di assunzione, durata della terapia) in base alle proprie esigenze di salute. Questo approccio medicalizzato garantisce un uso più sicuro ed efficace rispetto al fai da te e all’automedicazione. Infine, trattandosi di un farmaco a tutti gli effetti, è possibile detrarre il costo come per qualsiasi altro medicinale, ottenendo così anche un beneficio economico.

Intraprendere un percorso terapeutico è molto più semplice e veloce di qualche anno fa e si può iniziare anche online, chiedendo una consulenza medica preliminare gratuita. Per approfondire, segui questo link o scrivici per ulteriori informazioni.

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