I cannabinoidi potrebbero essere usati per combattere il dolore neuropatico agli occhi. È una delle possibili applicazioni di CBD e THC che gli studiosi stanno valutando, nell'ambito dell'uso terapeutico della cannabis.
Il dolore neuropatico corneale
La percezione del dolore è un meccanismo che il corpo mette in atto per difendersi dai pericoli esterni. Quello oculare può essere particolarmente acuto e rappresentare un campanello d'allarme di un danneggiamento dell'occhio. Ma se la segnalazione del dolore diventa prolungata, gli impulsi possono mandare in tilt il sistema nervoso, provocando iper sensibilizzazione. Questa condizione viene chiamata dolore neuropatico. La cornea, la parte dell’occhio che riveste l’iride, è una zona particolarmente sensibile al dolore, dato che ha un’altissima concentrazione di terminazioni nervose sensoriali. Per questo, una lesione alla cornea è spesso associata a una maggiore sensibilità al dolore e al dolore neuropatico corneale. I farmaci disponibili per alleviare il dolore oculare, però, spesso non riescono a fornire un adeguato sollievo e sono associati a effetti collaterali.
I cannabinoidi contro il dolore della cornea
Per risolvere la situazione legata al dolore neuropatico corneale, gli scienziati stanno studiando diverse opzioni, tra cui le terapie a base di cannabinoidi. Essi, infatti, sono in grado di legarsi ai recettori del sistema endocannabinoide CB1 e CB2, che si trovano anche nelle regioni cerebrali coinvolte nella trasmissione e nell’attenuazione del dolore. I cannabinoidi prodotti dall’organismo attivano questi recettori, che producono analgesia e riducono l’infiammazione e il dolore. Per questo, gli studiosi hanno pensato che i cannabinoidi della pianta di cannabis potessero avere lo stesso effetto. E dato che le cellule corneali esprimono i recettori CB1 e CB2, i ricercatori della Dalhousie University di Halifax, in Canada, hanno condotto uno studio, pubblicato sul Cannabis and Cannabinoid Research, per capire se lo stimolo dei recettori del sistema endocannabinoide potesse essere utile per alleviare il dolore corneale. Gli studiosi hanno riprodotto su animali il dolore neuropatico corneale, con applicazione di peperoncino o bruciatura. Poi, agli animali sono stati somministrati per via topica (cioè localmente) diversi cannabinoidi, tra cui il CBD. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione del dolore grazie all’azione del cannabidiolo: “I cannabinoidi- hanno concluso i ricercatori- potrebbero essere una nuova terapia clinica per il dolore e l’infiammazione corneali derivanti da lesioni della superficie oculare”.
I colliri al CBD
L’utilizzo dei cannabinoidi per via topica è però complesso, data la loro caratteristica idrofoba, che rende difficile la dissoluzione dell’olio nell’acqua. I colliri devono penetrare nello strato acquoso lacrimale per arrivare all’occhio, ma la bassa solubilità dei cannabinoidi ne ostacola l’utilizzo, dato che l’olio non riesce a mescolarsi bene insieme all’acqua. Uno studio ha però dimostrato che alcune molecole possono migliorare la penetrazione dei cannabinoidi nella cornea, così da ridurre la pressione intraoculare. Una soluzione simile potrebbe essere valida anche per i colliri a base di CBD, utilizzati per trattare il dolore neuropatico. La loro efficacia potrebbe essere un’utile possibilità per alleviare il dolore corneale e, per questo, nuove ricerche in questo campo sono necessarie per fornire una risposta terapeutica ai pazienti che soffrono di dolore agli occhi.