Il trattamento del dolore cronico è sempre una condizione complessa che richiede un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi associati a diverse opzioni terapeutiche. Un recente studio condotto dal Leiden University Medical Center (LUMC) ha esaminato l’ossicodone e il Bediol: il primo è un potente oppioide, l’altro un noto prodotto a base di cannabis. Oggetto dello studio: osservare le differenze tra questi due trattamenti nel dolore associato alla fibromialgia.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Frontiers in Pain Research” con il titolo: Cannabis Combined with Oxycodone for Pain Relief in Fibromyalgia Pain: A Randomized Clinical Self-titration Trial with a focus on Adverse Events”.

I risultati dello studio

La ricerca ha analizzato gli effetti collaterali e l'efficacia di ossicodone, Bediol e del loro utilizzo in combinazione, evidenziando alcuni aspetti molto interessanti, che sintetizziamo qui di seguito:

  • Tasso di abbandono elevato per la cannabis: circa il 25% dei pazienti ha interrotto il trattamento con cannabis assunta per inalazione. Tra questi, circa un terzo ha abbandonato specificamente a causa di “effetti collaterali” come il mal di testa.
  • Effetto sul dolore simile: non sono emerse differenze significative nel sollievo dal dolore tra i pazienti trattati con ossicodone, Bediol® o in una combinazione dei due.
  • Carico farmacologico maggiore: l'uso combinato di cannabis e ossicodone ha aumentato il carico complessivo di farmaci, senza apportare un beneficio tangibile rispetto ai singoli trattamenti.
  • Adattamento individuale: i pazienti hanno autonomamente modificato il dosaggio in base al bilanciamento tra effetti collaterali e sollievo dal dolore, evidenziando la necessità di terapie personalizzate.

Una prospettiva critica sugli oppioidi

Secondo Mikael Kowal, Chief Scientific Officer di Bedrocan, lo studio ha evidenziato che, sebbene la cannabis non abbia mostrato un profilo di effetti collaterali nettamente migliore rispetto all'ossicodone, il rischio associato agli oppioidi rimane significativamente più alto. Gli oppioidi, infatti, possono causare depressione respiratoria, una condizione potenzialmente letale, mentre la cannabis non comporta questo pericolo.

Kowal ha sottolineato che, nonostante i molti abbandoni durante lo studio, il Bediol ha dimostrato di essere altrettanto efficace dell'ossicodone nel trattamento del dolore in alcuni pazienti. Tuttavia, ha anche evidenziato l'importanza di determinare quali fattori influenzano una buona risposta alla cannabis, al fine di identificare i pazienti che possono trarne beneficio senza subire effetti collaterali significativi.

Questo studio evidenzia che la cannabis terapeutica può rappresentare una valida alternativa agli oppioidi per il trattamento del dolore in alcuni pazienti, ma non è una soluzione universale. La sicurezza relativa della cannabis rispetto agli oppioidi, soprattutto in termini di mortalità, è un punto cruciale per favorirne l'integrazione nei protocolli terapeutici. Tuttavia, una maggiore personalizzazione delle terapie e ulteriori ricerche rimangono fondamentali per sfruttarne appieno il potenziale. In un contesto in cui il bilanciamento tra efficacia e sicurezza è essenziale, la cannabis continua a rappresentare una promettente area di innovazione nella gestione del dolore.

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