Gli estratti di cannabis sativa sono potenzialmente protettivi contro la disfunzione testicolare. A ipotizzarlo è stato un gruppo di studiosi del Sud Africa, che ha recentemente pubblicato una ricerca, in cui viene esaminato il potenziale terapeutico della cannabis in caso di danno ossidativo, possibile responsabile di infertilità.
Con infertilità maschile si intende la ridotta capacità riproduttiva da parte dell’uomo, che si manifesta nella coppia con la difficoltà di ottenere una gravidanza. Le cause possono essere la produzione insufficiente di spermatozoi o un’anomalia qualitativa degli spermatozoi, che può riguardare il movimento, la forma e la vitalità. Le ragioni che possono condurre a un’anomalia sono diverse e vanno da infezioni e fenomeni di ossidazione alla frammentazione del Dna. “In circa la metà dei casi di infertilità di coppia- si legge sul sito del Ministero della Salute– il fattore maschile rappresenta un possibile cofattore”.
Il recente studio condotto dai ricercatori sudafricani ha indagato i potenziali terapeutici della cannabis in caso di “disfunzione testicolare indotta dall’ossidazione”. Per farlo, gli scienziati hanno studiato la disfunzione indotta dall’ossidazione in testicoli isolati di ratti albini maschi e hanno estratto dalle foglie di cannabis sativa le proprietà della sostanza. I risultati ottenuti dalla ricerca permetto di concludere che gli estratti di cannabis “mostrano potenziali protettivi contro il danno testicolare mediato dall’ossidazione”, dimostrati dalla capacità di attenuare lo stress ossidativo.
Questo, in realtà, è solo il primo passo di una ricerca che potrebbe portare al riconoscimento della cannabis come efficace metodo di protezione al danno ai testicoli dovuto a ossidazione. I risultati dello studio, avvisano infatti gli scienziati, “devono essere ulteriormente accertati in studi in vivo”.