Una patologia psichiatrica che si caratterizza per sbalzi d’umore depressivi ed episodi di carattere maniacale: il disturbo bipolare è una malattia piuttosto frequente. Le varie fasi del disturbo includono euforia eccessiva, irritabilità e forti fasi depressive. Generalmente, la bipolarità si manifesta nel corso di brevi intervalli di tempo.
Sono diversi i metodi con cui, oggi, il disturbo bipolare viene trattato. Uno di questi risiede nella somministrazione di cannabis medica che ha effetti positivi comprovati sui sintomi di ansia e depressione.
Le cause del disturbo bipolare
Ad oggi, le vere cause che conducono al disturbo bipolare rimangono sconosciute. Ciò nonostante, le teorie più accreditate identificano due casi in particolare: il fattore ereditario oppure un’influenza esterna ed interna, come un evento traumatico avvenuto a un certo punto della vita del soggetto.
In accordanza con gli studi, poi, sembra che il fattore biologico sia, effettivamente, più che una teoria. Si è evinto, infatti, che nei soggetti al disturbo maniacale dopamina e noradrenalina siano più concentrate mentre serotonina e noradrenalina siano presenti in minor quantità.
I trattamenti più utilizzati
Come già precedentemente accennato, sono diversi i metodi con cui trattare il disturbo bipolare. Il trattamento acuto prevede farmaci volti ad alleviare i sintomi di mania e depressione. Prevede anche una fase di supporto tramite dialogo terapeutico o trattamenti non farmacologici.
C’è, poi, la fase di stabilizzazione, in qui i pazienti vengono sottoposti a psicoterapia, prima di riscontrare un miglioramento della propria condizione. Solitamente, in questo periodo, ai soggetti viene prescritta una terapia di litio. Infine, ai pazienti vengono prescritte sostanze stabilizzanti dell’umore al fine di prevenire eventuali ricadute.
La cannabis medica per curare il disturbo bipolare
In generale, le ricerche finora condotte hanno indicato l'attenuazione dei sintomi dell'umore nei pazienti con disturbo bipolare.
Diverso tempo fa, in Brasile, all’Università di San Paolo, i ricercatori locali studiarono l’effetto del CBD su due pazienti affetti dal disturbo bipolare. Nel corso dell’osservazione, durante i primi cinque giorni, ai soggetti furono somministrati dei placebo, mentre dal sesto cominciarono a ricevere un dosaggio giornaliero di 600 mg di CBD. Il dosaggio fu aumentato gradualmente nel corso di 30 giorni. Si osservò un miglioramento in uno dei due soggetti che, al CBD, aveva integrato dell’olanzapina. Sebbene il solo CBD non portò ad alcun effetto positivo, esso non sortì nemmeno conseguenze negative.
Più di recente, uno studio pilota del McLean Hospital di Belmont, negli Stati Uniti, pubblicato su Plos One ha evidenziato che per alcuni pazienti bipolari, la marijuana può portare ad un parziale alleviamento dei sintomi clinici, senza ulteriori danni cognitivi.
Ad oggi, comunque, gli studiosi di tutto il mondo concordano nell’affermare che l’utilizzo della cannabis medica per curare disturbi mentali necessiti di ricerche più approfondite, prima di essere propriamente adottato. L’effetto dei cannabinoidi sui soggetti affetti da disturbo bipolare trova attualmente razionale d’utilizzo come strumento ausiliare durante la fase depressiva.