Bio Hemp Farming sarà la prima azienda italiana a poter coltivare cannabis da cui ricavare principi attivi per la produzione di farmaci, tra cui il cannabidiolo (CBD). In Italia, infatti, il Ministero della Salute ha concesso all’azienda il via libera per estrarre i principi attivi della sostanza utili per l’industria farmaceutica.
Negli ultimi anni, gli scienziati di tutto il mondo si sono concentrati sullo studio di CBD e THC, i due principali principi attivi della cannabis, individuandone le proprietà terapeutiche. In particolare, il cannabidiolo ha rivelato le sue potenzialità nel trattamento di alcuni disturbi rari, tanto che un farmaco a base di questa sostanza è stato approvato sia dalla Fda che dall’Ema.
Come riporta il Sole 24 Ore, che ha dato la notizia dell’autorizzazione del Ministero della Salute, Bio Hemp Farming è un consorzio che fa parte del gruppo Crystal Hemp, “life science company che sviluppa prodotti per la prevenzione e il trattamento dell’infiammazione cronica con formulazioni che agiscono sul sistema endocannabinoide”. Il consorzio comprende l’azienda Bio Hemp Trade, leader nella coltivazione della canapa industriale, e la Cooperativa Palma d’Oro.
“Dopo un lavoro durato anni fatto di interlocuzioni con i Ministeri competenti nel tentativo di trovare la strada migliore dal punto di vista regolatorio e di sicurezza per procedere alla cessione di canapa finalizzata alla produzione di farmaci, siamo fieri di aver raggiunto questo importante traguardo, che per noi è il riconoscimento del duro lavoro iniziato tanti anni fa- avrebbe detto Pietro Paolo Crocetta, presidente di Bio Hemp Farming, secondo quanto riporta il Sole 24 Ore– Ora anche per l’Italia si aprono possibilità importanti in un mercato sempre più strategico a livello internazionale”.