Il CBD potrebbe essere utile nella chirurgia ortopedica come analgesico. L’ipotesi arriva da alcuni studi, raccolti in una revisione pubblicata lo scorso gennaio sul Journal of Orthopaedic Surgery and Research da un gruppo di ricercatori statunitensi.

Gli scienziati sono partiti dal lavoro svolto da Madden et al., che avevano effettuato una precedente revisione sull’uso dei cannabinoidi nella chirurgia ortopedica, arrivando fino al 2017, e hanno preso in considerazione una serie di ricerche sui potenziali benefici della cannabis per il controllo del dolore causato da procedure ortopediche.

Le analisi prese in esame hanno valutato le potenzialità analgesiche dei cannabinoidi, riscontrando nella maggior parte dei casi un effetto positivo. Tra gli studi randomizzati controllati, due hanno dimostrato la mitigazione del dolore, uno nessun cambiamento e uno un aumento del dolore. Sembra essere promettente anche la riduzione del consumo di oppioidi a fronte dell’utilizzo di cannabinoidi: 5 studi su 7 ne hanno dimostrato un consumo ridotto.

Gli autori sottolineano le limitazioni insite nella revisione: “La scarsità di letteratura esistente sui cannabinoidi in chirurgia ortopedica ha lasciato pochi studi da rivedere- scrivono- Gran parte dei nostri dati sono stati estratti da documenti in cui solo una frazione dei soggetti è stata sottoposta a procedure ortopediche o aveva condizioni ortopediche”. Per questo, non è stato possibile stabilire con certezza l’effetto dei cannabinoidi sui pazienti ortopedici. Un’altra limitazione è da rintracciare dai tipi di studi disponibili: solo 4, infatti, hanno soddisfatto i criteri di inclusione.

I cannabinoidi, concludono gli scienziati, sembrano avere il potenziale per fornire un supporto analgesico in ortopedia e per contribuire a ridurre l’uso di oppioidi. Tuttavia, sono ancora poche le prove a sostegno di questa tesi, data la scarsità degli studi, motivo per cui è necessario condurre altre ricerche su questo argomento.