Tumori solidi
I tumori solidi rappresentano una particolare tipologia di cancro che si presenta in forma solida, così come suggerisce il nome, a differenza delle leucemie e dei linfomi.
I tumori solidi rappresentano una particolare tipologia di cancro che si presenta in forma solida, così come suggerisce il nome, a differenza delle leucemie e dei linfomi.
I tumori solidi sono una categoria di tumori, ovvero una proliferazione senza controllo di cellule trasformate a causa di differenti fattori, che possono essere sia benigni che maligni. I tumori maligni, in particolare, hanno origine in un organo specifico (quello che rappresenta il tumore primario) fino a diffondersi a organi distanti attraverso il sistema circolatorio o linfatico, dando il via alla formazione di tumori secondari (conosciuti anche con il nome di metastasi).
La struttura specifica dei tumori solidi richiama alla mente quella del tessuto sano, formata da due separate sezioni denominate parenchima e stroma. Le tipologie di tumori solidi esistenti sono molte, in base agli organi coinvolti e all’evoluzione della malattia, e possono colpire ogni fascia della popolazione indipendentemente dall’età o dal sesso. Tra i più diffusi in Italia vi sono i tumori della mammella, della prostata, del polmone e del colon-retto. In particolare, in età pediatrica i principali tumori riscontrati sono quelli del sistema nervoso centrale, il tumore di Wilms, il neuroblastoma, i sarcomi (tra cui il sarcoma di Ewing), gli osteosarcomi e il retinoblastoma.
Generato da una mutazione di geni che regolano la vita e la proliferazione delle cellule, l’accumulo anomalo può scatenare la degenerazione cellulare:, solitamente in tempi variabili in base anche all’età del paziente, a causa di fattori ambientali o l’esposizione ad agenti cancerogeni. Tra i fattori scatenanti più noti ci sono il fumo di sigaretta, l’amianto o alcune sostanze chimiche derivate da processi industriali. Anche le abitudini alimentari non corrette possono aumentare il rischio di insorgenza tumorale, ovvero una dieta non equilibrata, povera di frutta e verdura e sbilanciata su alimenti di origine industrialei, il sovrappeso, l’abuso di alcol e una scarsa attività fisica con conseguente sedentarietà.
I tumori solidi possono presentarsi con sintomi specifici in base al tipo di patologia e alla sua localizzazione. Questa formazione viene individuata attraverso esami strumentali. Può essere sospettata in seguito alla comparsa di sintomi oppure può essere talvolta riscontrata accidentalmente nel corso di indagini eseguite per altri motivi.
In base alla posizione e alle dimensioni, gli specialisti possono scegliere la migliore metodologia di intervento. Le strategie disponibili per curare queste patologie sono di tipo chirurgico, chemioterapico o radioterapico. La scelta della cura, che può comprendere anche tutte e tre le metodiche, dipende dalla localizzazione, dalle dimensioni e dalla presenza o meno di metastasi. Tenendo conto anche delle condizioni cliniche del paziente al momento della diagnosi e dalle sue scelte individuali, che vanno sempre considerate. Segue la radioterapia, ovvero radiazioni che vanno a intercettare le cellule cancerose evitando quanto possibile i tessuti circostanti ancora sani, e in ultimo l’operazione chirurgica. Spesso si sceglie di utilizzare un approccio combinato contro i tumori solidi, impiegando in prima fase la chemioterapia in modo da ridurre le dimensioni della massa (chemioterapia neoadiuvante) e successivamente rimuovendo chirurgicamente la massa stessa.
I cannabinoidi possono intervenire in questo tipo di patologie sia per aspetti legati direttamente alla clinica, sia per ridurre gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici e antidolorifici oppiacei. In particolare si può valutare un preparato con percentuali equivalenti di THC e CBD, come il Bediol, per agire sui dolori, sulla nausea/vomito e inappetenza, sul tono dell’umore, sulla stipsi e sulle neuropatie spesso provocate dai farmaci. Molti di questi effetti dipendono dal THC che come sappiamo ad alte dosi può dare effetti psicotropi, tachicardia e ipotensione. Il CBD ha gli importanti ruoli di immunomodulatore e antinfiammatorio e inoltre mitica notevolmente gli effetti indesiderati del THC. Sono presenti studi su modello animale, relativi ad alcune tipologie specifiche di tumore (glioblastoma), in cui l’utilizzo di dosi elevate di THC rallenterebbero la progressione della malattia, talvolta riducendo le dimensioni della massa primaria. Per il momento utilizziamo i cannabinoidi soprattutto come terapia sintomatica, volta a migliorare la qualità della vita dei pazienti.
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